lunedì, settembre 10, 2018

Un matrimonio milanese

Due giorni fa era sabato. Alle 2 di pomeriggio mi stavo vestendo per un matrimonio. Mi sono messo i pantaloni nuovi, comprati quella mattina. La giacca era procurata un bel po' di tempo fa, ma mia moglie non era contenta con l'abbinamento: nessun paio di pantaloni che avevo andava bene, almeno per lei. Per me tutti andavano bene. Lei vince sempre. Così tutta la mattinata abbiamo trascorso nei negozi cercando un accoppiamento giusto. Alla fine è andata bene. Mi stavo osservando nello specchio e non ero scontento. Un paio di scarpe sciccose e l'immagine è stata completa. Il matrimonio, cioè la chiesa dove lo stesso si svolgerà, è nel centro di Milano, a pochi passi dal Duomo. Anche il party che seguiva era nelle vicinanze. Per i potenziali problemi di parcheggio si è deciso di lasciare la macchina in periferia e prendere la metro. Il matrimonio di chi, forse qualcuno chiederà?

Di una buona amica di mia moglie. Io l'ho vista un paio di volte. Il suo marito ho visto una volta sola; abbiamo festeggiato un capodanno, circa 10 anni fa, insieme. Così vado ad un evento dove non conoscerò praticamente nessuno. Pazienza. In qualche modo sopravvivrò. Ma forse non sarà troppo noioso. Entrambi i sposi sono legati al mondo del giornalismo milanese. Lo sposo addirittura a quello sportivo. Da meno di un anno che è andato in pensione, ma era un giornalista storico che seguiva una delle due squadre della città. Forse, forse ci potrebbe stare qualcuno dei personaggi famosi. Speriamo. Un quarto d'ora per dall'inizio siamo davanti alla chiesa. Mai vista prima. Nel centro sono a decine e scopro che anche molte altre persone non la conoscono. Siamo 130 invitati, così mi è stato detto. Una fascia medio alta di Milano. I signori tutti negli abiti grigi o blu. Sono unico con i pantaloni chiari e la giacca scura. Per il vestiario mi distingua a prima vista. Le signore sono una carrellata dei vestiti. C'è di tutto; l'eleganza, la bellezza, le stranezze ed anche qualche abito provocante, con poco materiale oppure con le trasparenze inaspettate. La media dell'età è su 50, 60 anni, corrispondente all'età degli sposi. Siamo nella media.

Una coppia veramente felice


Si entra nella chiesa. Sorpresa! Dentro fa molto caldo. Le chiese spesso sono fredde e d'estate è molto piacevole entrare, ma non in questa, specialmente se devo portare anche la giacca. Sudo leggermente. Entra la futura moglie, l'amica della mia. La cerimonia inizia. Dura circa 75 minuti. Un po' troppo per il mio gusto. Gli invitati non partecipano più di tanto. Se non ci fossi io con la mia voce forte, l'assemblea sembrerebbe quasi assente. Ma non si sono dati il bacio, quello ufficiale, è l'osservazione della maggioranza. Dopo, il prete che guidava la cerimonia ci ha spiegato che quello è da film americani e che nella liturgia il bacio dopo il sì non è previsto. Mi sembra un po' strano, ma non ero unico a rimanere sorpreso da quest'affermazione. Il fotografo fa le foto della coppia con gli invitati; centinaia. Finalmente è arrivata l'ora per trasferirsi nel posto dove si fa il dopo matrimonio. Pensavamo di prendere il taxi, ma una coppia aveva due posti liberi e così gli abbiamo sfruttati. Il tizio si è perso un po' nelle viuzze del centro e così abbiamo avuto a disposizione un giro turistico aggiuntivo. Era piacevole vedere alcuni posti che non avevo mai visto prima.

Il posto dove si faceva la festa è un giardino interno di un edificio storico di Milano. Entri dentro e capisci che non molti matrimoni si svolgono in un posto così bello e raffinato. I muri interni tutti coperti delle piante che strisciano sulle pareti. All'interno del cortile 3 tavoli con stuzzichini: uno con prodotti di carne, uno con pesce ed uno con le verdure. Ma niente salumi e prosciutto. La roba è molto più sofisticata. Sottolineo un piattino che chiamano "uovo perfetto". Roba strana, ma molto appetibile. I camerieri erano numerosissimi e giravano tra gli ospiti con i bicchieri di spumante. C'era anche il banco dedicato alle bevande, per quelli che volevano qualcosa di analcolico, oppure più forte. Tutto questo ho compreso in un instante. Nel secondo istante sono rimasto come una mummia. C'è l'ex presidente di una delle due squadre di calcio milanesi. Cavolo, non posso farmi sfuggire l'occasione. Mi avvicino e chiedo si vorrebbe fare una foto con me. Lui, un grande signore che piace a tutti (almeno avete capito che non è) si concede gentilmente. Mia moglie scatta con il suo smartphone. Ringrazio. Sono contentissimo. Mi sento come se facessi parte dell'alta società milanese, anche se questo non è vero per niente.

Giro un po' e faccio due chiacchiere. Ci sono altre persone che conosco dalla televisione. Ma guarda un po': sei tu quel calciatore (abbastanza) famoso. Sì, sono io. Una bella parlantina, scambio delle opinioni e dei giudizi. Una persona molto piacevole e disponibile. Arriva l'ora per mangiare qualcosa più sostanzioso. Sia richiama nella sala dove saranno serviti due primi: risotto alla milanese, in modo tradizionale e paccheri. Rimango sorpreso quando scopro che siamo seduti al tavolo principale, con gli sposi. Con noi anche la coppia che ci ha data il passaggio dalla chiesa, altre due signore senza accompagnatori ed il prete che ha celebrato il matrimonio. Non sapevo di essere così importante. Certo che non lo sono; è mia moglie. Un minimo di orgogli lo sento, devo ammetter. Finita la cena, tutti fuori per la torta nunziale e dopo la musica con un DJ di una famosa radio. Altri dolci, tanto vino e per finire un buon rum. La festa è finita a mezzanotte. Un bel evento, il migliore di questo tipo nella mia vita. Auguri e tanta felicità agli sposi.