sabato, maggio 16, 2020

Una birra memorabile

Oggi è sabato ed io normalmente posto nei giorno lavorativi, cioè dopo ufficio (a volte anche durante, ma non lo dite a nessuno). Non pensavo di scrivere qui oggi, ma un evento mi ha spinto a cambiare l'idea e di rompere l'abitudine. Mi sono alzato tardi stamattina; la notte prima ho dormito poco e male. C'era un nubifragio a Milano che mi ha tolto il sonno. I tuono erano fortissimi e io non riuscivo ad addormentarmi. Appena si tranquillizzava l'atmosfera e mi veniva il sonno, la tempesta ricominciava. Mi sono alzato alle 3 di mattina e mi sono detto: dai mangia qualcosa. A stomaco piene si addormenta più facilmente. Il problema è che quando parto a mangiare di notte, e mi capita di frequente, non riesco a fermarmi. Ho fatto fuori mezzo pacchetto dei biscottini e 2 tazze di latte freddo dal frigo. Lo so, è meglio scaldarlo, ma non avevo voglia di accender il gas a quel ora. Sono tornato a letto e alla fine mi sono addormentato con fatica. Visto che il giorno dopo, venerdì, mi dovevo alzare relativamente preso, per lavorare da casa (ma gli orari di ufficio li rispetto comunque, tutto il giorno mi sentivo parecchio stanco. Ecco la ragione per la quale stamattina mi sono alzato tardi; erano quasi le 11.

Il caffè, le notizie e un rilassamento sul divano. Arriva la mia moglie. Devo precisare che lei era in piedi dalle 8 e si era già stufata della giornata. Caro, diceva lei, andiamo a fare un giro a Idroscalo. Per quelli che non sono di Milano, è un lago artificiale, usato per l'atterraggio degli aerei, e che Milanesi chiamano Mare di Milano. Guardo fuori. C'è solo e tante nuvole, alcune piuttosto nere e minacciose. Non siamo usciti insieme da 2 mesi. Va bene cara, andiamo. Un po' prima del mezzogiorno eravamo là. Pagato il parcheggio, 3 euro, ci siamo diretti verso l'entrata. In questi tempi, è' abilitata una solo, per agevolare il controllo delle persone che entrano. All'entrata due poliziotti e dopo il tizio che misura la temperatura corporea. Siamo ammessi. Partiamo con il nostro giro. Mia moglie è evidentemente in uno stato di felicità. Caro, dopo due mesi stiamo facendo una passeggiata insieme; sono tanto felice. Subito all'inizio del nostro percorso c'è un bar ed è aperto. Divento felice anche io. Al ritorno ci prendiamo una birra qui, esclamo, ma con un leggero punto di domanda alla fine, una supplica. Lei mi guarda gentilmente e acconsente. Ma quanto poco ci vuole per acquisire un buon umore.

Rispetto ai tempi normali, la gente in giro è poca. Quasi tutti con le mascherine. La distanze sono abbondanti e la sicurezza è garantita. Il sole scalda, ma non troppo perché c'è un velo delle nuvole. Le condizioni ambientali sono perfette; non f troppo caldo ed il sole non brucia la mia testa calva. Con una certa piacevolezza le gambe si muovono, prima una dopo l'altra. Scopro che ci sono delle nuove sculture messe lungo il sentiero. Alcune sono carine, ma una è piuttosto brutta. Ci sono tante cose che chiamano arte e che non meritano questo attributo. Dopo mezz'ora abbiamo deciso che lo sforzo era sufficiente. Ci sediamo su una panchina. Mia moglie tira fuori due piccole focacce con le ulive. Quando siamo partiti, ci siamo fermati da un fornaio per comprare il pane e nella borsa sono finite anche queste due focaccine. Meglio mangiare qualcosa prima di bere. Bastano 4 morsi per farla finire, ma a me basta; ed è anche buona. Stiamo tornando ma con un sentiero parallelo, più a nord.

Una birra memorabile all’Idroscalo


Si sviluppa dentro un boschetto che ci garantisce un po' di ombra. Le nuvole si sono diradate ed il sole è diventato più forte. Trovare ogni tanto l'ombra di un albero è piacevole. Ci stiamo avvicinando al bar. Ancora un po'... Ci siamo! Una birra grande, per me, ed una piccola per lei. All'improvviso mi viene voglia di bere anche un caffè da bar. Lo prende anche lei. Ci servono caffè in bicchierini di carta, non nelle solite tazzine. Sono da asporto, ci spiegano. Va bene! Beviamo il caffè al banco e il personale (sono in 3) non protesta. Tanto si beve in un attimo. Ci prendiamo le nostre birre e ci allontaniamo. Non si possono usare le sedie del bar perché è contro il regolamento. In effetti, dovrei camminare e bere la birra. Non se ne parla. A pochi metri di distanza troviamo una struttura per il gioco dei bambini. Dietro ci sono anche due sedie. Ci accomodiamo. Sto per assaggiare la birra. Il bicchiere è di plastica, non di vetro, e questo mi toglie un po' di gusto, ma questa è la prima birra fuori casa dopo più di due mesi. Assaggio. Il liquido dorato scivola giù. Che piacere. Memorabile.

Chiedo a mia moglie di farmi una fotografia, per la memoria, per il ricordo. Così un giorno mi ricorderò che le piccole cose fanno la felicità. Ci ripetiamo tutti questo slogan, ma in effetti non lo comprendiamo molto, finché non arrivano i tempi duri. Finita la birra ci indirizziamo verso la macchina e torniamo a casa nostra. Dopo il pranzo un piccolo riposino con le immagini nella mia testa di una giornata felice, rilassata. Adesso sono qui, davanti alla testiera, premendo i tasti per onorare questo evento anche sul web. Forse qualcuno lo leggerà e condividerà le mie emozioni, legate ad un bicchiere di liquido a basso contenuto alcolico. Cin cin!