Oggi vengo in ufficio e apro un pochettino (bisognerebbe aggiornare ‘sto editor di testo, non riconosce questa parola che proviene da poco) Internet: la corte di appello, o qualche altra non mi ricordo, ha detto che si può fare è che non è un reato. Sfoglio le ultime notizie e vedo che a quello abbronzato presidente americano, cioè Barak Obama (ma sarà un presidente di Nigeria, visto il nome ed il cognome) hanno dato il premio Nobel per la pace. Ho fatto due battute su Barak, ma non ho niente contro di lui, giurin giuretto (ma questo processore di testo è un vero comunista, sempre rosso – impara un po’ l’italiano)., ma dargli un premio Nobel dopo meno di un anno del governo mi sembra davvero una cosa eccessiva e stupida (scusate cari svedesi, ma lo penso così).
Parentesi: è curioso che il premio lo dà l’accademia reale di Stoccolma, cioè svedesi, e la cerimonia di premiazione si svolge a Oslo in Norvegia. Ancora più strano visto che abitanti di questi due paesi non si amano più di tanto, ma questa cosa l’approfondirò in un altro momento. Chiudendo la parentesi, non posso che unirmi al core, non posso dire generale, ma senz’altro molto esteso di coloro che sono rimasti stupiti di questo gesto. Anche quelli della Casa Bianca hanno detto un semplice “wow”, totalmente sorpresi dalla notizia (oppure stano fingendo la sorpresa). Quello che si chiedono tutti è: “Nobel per che cosa”?
Non ha fatto proprio niente, specialmente non di pacifico, tranne delle belle dichiarazioni che sono una cosa del tutto virtuale e alla fine vedremo se rispetterà certe cose in quanto mica sicuro che sarà così. Mi ricordo, l’anno non mi viene in mente, lo stesso premio dato insieme a Yasser Arafat e Henry Kissinger per la pace in medio oriente (vi risulta che c’è una pace da quelle parti – a me no). Il primo convinto e provato terrorista della peggior sorte. Verso la fine si è tranqulizzato un po’ soltanto perché si è riempito le tasche con così tanti soldi che potrebbero cibare tutti i palestinesi per un anno intero. L’altro, il ministro degli affari esteri americano e ben conosciuto guerrafondaio: vi ricordate la faccenda di Cile ed il presidente Allende, quel golpe tanto sopportato e finanziato dagli americani e la stretta di mano e congratulazioni da parte di Kissinger al boia, non so come chiamarlo diversamente, Pinochet. Non ci sono più santi a questo mondo e non c’è più una istituzione internazionale di cui uno si può fidare. Tutta politica, ma quella sporca, sporca.