mercoledì, novembre 02, 2022

Protocollo Cremlino

 Visti le mie ultime opere presenti qui, concludo con piacere che ultimamente ho ricominciato a leggere i libri. Una volta leggevo spesso e molto volentieri, ma dopo è rientrato un periodo quando ho smesso di praticare quest'attività. Ho cercato di analizzare l'accaduto e di comprendere la ragione di questo mio cambiamento comportamentale. Nel precedente periodo lavoravo come matto. Le solite 8 ore in ufficio facevo regolarmente. Dopo tornando a casa ero molto stanco mi dedicavo al riposo che includeva l'aperitivo prima della cena, la cena ed una trasmissione televisiva, di solito un film. Alla fine di questa procedura mi sentivo riposato ed era ora di darmi da fare con il mio secondo lavoro, quello di casa, quello con il quale si cerca di arrotondare lo stipendio, per avere qualche mezzo economico finanziario in più. Senza quel lavoro la mia vita sarebbe una sofferenza psicologica. Lavori bene, fai un lavoro di una certa responsabilità e riesci a coprire le tue necessità esistenziali. So che molti non arrivano nemmeno qui, ma io ho anche una laurea e se non posso permettermi qualcosa in più, ma che vita è?


Così mi sono inventato un lavoro su web che all'inizio era anche un gran bel hobby e un piacevole divertimento. Con tempo è diventato ancora qualcosa di più perché ha iniziato a rendere un po' di soldi. All'avvio, ma dopo ha subito una vera esplosione e guadagnavo le somme che non me le immaginavo nemmeno. Così è andata avanti per una decina di anni. Si lavorava fino alla notte tarda. Finito quello che dovevo fare sul computer, mi prendevo un libro e leggevo una mezz'oretta prima di andare a letto. Se andavo direttamente al letto, non riuscivo ad addormentarmi. Nella testa continuavano a girare i problemi che ho risolto ed ancora in più quelli che sono rimasti sul tappeto. Tutto questo mi teneva sveglio e non mi permetteva per lungo tempo di scivolare nel sonno. Ho scoperto il rimedio con una breve lettura prima di andare al riposo notturno. Il tema del libro mi occupava e non mi venivano i pensieri che mi tenevano svegli.


Passato questo lungo periodo della mia vita, mi sono stancato di questo tipo di vita. Ho deciso di rallentare. Un grande aiuto in questa decisione era il fatto che mi sono risolto i miei problemi finanziari e sono riuscito a mettere a parte anche un po' di soldi, come un criceto, che mi davano una certa sicurezza per il futuro. Così mi sono detto: Gianni, adesso basta, rallenta, ma notevolmente. Detto, fatto! Un questo modo, negli ultimi non so quanti, diciamo 5 o 6 anni, mi sono dato all'ozio. Ho letto un libro intitolato "L'ozio come stile di vita" e mi è piaciuto tanto. Ho condiviso molte riflessione dell'autore che semplicemente sostiene, al contrario degli altri, che noi non siamo fatti per lavorare. Non è che non facevo proprio niente, ma mi limitavo a molto poco, forse un millesimo rispetto a prima. Così sto oziando da anni, ma mi sembra che tale periodo si sta avvicinando alla sua fine, oppure è semplicemente già finito. Non mi sodisfa più non fare niente. Così ho ripreso di lavorare più duramente, con più impegno e passione, ma senza esagerare, come facevo una volta. Adesso ho anche qualche anno in più e tenere quel ritmo di una volta probabilmente non mi sarebbe nemmeno possibile.


Con il nuovo ciclo sono tornati anche i libri. Meno per i problemi di addormentarmi; cerco di limitare il numero delle notti lavorative a 2 o 3 al mese. Cerco di saltare qualche film, di quelli che mi piacciono di meno, per dedicarmi al lavoro e di andare al letto normalmente, verso la mezzanotte, per intenderci. Leggo, per la maggior parte durante il fine settimana. Il sabato e la domenica quando mi alzo dal letto, non preso, dopo il caffè apro il libro e mi leggo qualche pagina. Mia moglie, nel frattempo sta seduta sull'altro divano leggendo il libro suo oppure, più spesso, divertendosi con il suo smartphone. Ecco cos'è l'ispirazione. Sono partito con l'intenzione di dire qualcosa sul libro che si trova nel titolo e ho praticamente finito il post parlando di me. Mi è arrivato un fiume di parole e dovevo sfruttarlo.


Il libro "Protocollo Cremlino" è scritto da Marek Halter, uno scrittore francese di origine polacca. E' un ebreo che ha sopravvissuto all'Olocausto; il tema in questo giorni è di una certa attualità. Il romanzo si basa sui certi avvenimenti storici e parla dell'era anticomunista negli Stati Uniti, negli anni 40 e 50 del secolo scorso, e della tirannia nell'Unione Sovietica durante la dittatura di Stalin. Intreccia un'indagine giudiziaria, la cosa che piace a tutti, con il racconto della tizia che è accusata di essere una spia russa. Ci sono molti momenti storici, quelli veri, raccontati di un ottimo conoscitore delle sofferenze del popolo ebraico e questo da un notevole momento istruttivo alla lettura. Mi piace molto divertirmi con il racconto, ma quello che apprezzo quasi di più, è imparare qualcosa di nuovo, per me sconosciuti fino a quel momento. Dal punto di vista letterario, il romanzo è scritto bene, ma un po' troppo da bestseller. Comunque, consiglio vivamente la lettura per conoscere la storia del mondo che ci circonda.